Dopo 10 mesi di Servizio Civile trovo difficile scrivere questo articolo,
le cose da raccontare sono davvero troppe e anche le sensazioni. Sento prima di
tutto di dover ringraziare tutti quelli che ne hanno fatto parte, chi da qui in
Camerun e chi dall'Italia; la collaborazione è stata continua e sempre
presente.
Ricordo il primo periodo, dove volevo far di tutto per dare qualcosa a questo
progetto. Partiamo tutti con una grande voglia di fare tanto e a volte anche
troppo. All'inizio i bambini non ti conoscono e ti vedono come il volontario
nuovo e perciò sono molto curiosi: ti guardano le braccia e notano le vene, o
ti toccano i capelli che per loro sono morbidi come quelli dei neonati. Mi
rendo conto solo questo ultimo mese dove la scuola è ricominciata, di voler
fare una pausa e godermi tutto quello che ho attorno, i bambini, il personale,
ma anche il paesaggio e tutto quello che all'inizio sembrava strano.
Ho iniziato le lezioni di inglese nelle classi della primaria nel mese di
febbraio. Non sapevo come sarebbe andata e nemmeno se ne sarei stata in grado.
I bambini inizialmente ti vedono come l’amica e non come la maestra, per cui
bisogna trovare il modo per farsi ascoltare e rispettare in classe, senza dover
solo giocare. Con i più grandi è stato facile, coi più piccoli è stato
sufficiente preparare lezioni con giochi o divertendosi, soprattutto con
lezioni multimediali. E' stata davvero soddisfacente come attività, ancora oggi
quando entro semplicemente nelle classi, mi salutano con “Good morning Madam”.
Ho imparato molto in questo campo dalle maestre di Villaggio, soprattutto sul
come farsi ascoltare. Certo tenere 40 bambini non è semplice, anche se loro lo
fanno sembrare davvero facile. Collaborare con loro è gratificante.
Villaggio ti dà tante soddisfazioni, come per esempio il “progetto orto”
che abbiamo iniziato questa estate e che sta dando i suoi
frutti, o vedere il Centro di Accoglienza coi suoi educatori lavorare sul campo.
Villaggio é sempre in continua evoluzione e cerca di migliorarsi nel tempo.
Penso che come ogni anno cambino i volontari e i loro interessi, anche Villaggio
migliori in campi diversi a seconda di cosa i volontari portano con sè. É
come se ogni volontario andasse ad aggiungere qualcosa di personale al progetto,
condividendolo.
Sarà difficile riabituarsi all’Italia dopo essersi integrati con la cultura
di qua, ci vorrà tempo, come per tornare a dire “strano” anziché “bizzarro”. Me
ne andrò con un bellissimo ricordo, sapendo come funziona la cooperazione e com'è farne parte. Essersi trovati a proprio agio in una comunità così diversa, che
ti accoglie curiosa e vuole collaborare con te, non è scontato.
Quindi ringrazio ancora tutti coloro che lo hanno fatto e che mi hanno fatto sentire parte di qualcosa.
Erica Calabria
Volontaria in Servizio Civile in Camerun
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