lunedì 16 ottobre 2017

Articolo di fine Servizio Civile - Erica Calabria


Dopo 10 mesi di Servizio Civile trovo difficile scrivere questo articolo, le cose da raccontare sono davvero troppe e anche le sensazioni. Sento prima di tutto di dover ringraziare tutti quelli che ne hanno fatto parte, chi da qui in Camerun e chi dall'Italia; la collaborazione è stata continua e sempre presente.

Ricordo il primo periodo, dove volevo far di tutto per dare qualcosa a questo progetto. Partiamo tutti con una grande voglia di fare tanto e a volte anche troppo. All'inizio i bambini non ti conoscono e ti vedono come il volontario nuovo e perciò sono molto curiosi: ti guardano le braccia e notano le vene, o ti toccano i capelli che per loro sono morbidi come quelli dei neonati. Mi rendo conto solo questo ultimo mese dove la scuola è ricominciata, di voler fare una pausa e godermi tutto quello che ho attorno, i bambini, il personale, ma anche il paesaggio e tutto quello che all'inizio sembrava strano.

Ho iniziato le lezioni di inglese nelle classi della primaria nel mese di febbraio. Non sapevo come sarebbe andata e nemmeno se ne sarei stata in grado. I bambini inizialmente ti vedono come l’amica e non come la maestra, per cui bisogna trovare il modo per farsi ascoltare e rispettare in classe, senza dover solo giocare. Con i più grandi è stato facile, coi più piccoli è stato sufficiente preparare lezioni con giochi o divertendosi, soprattutto con lezioni multimediali. E' stata davvero soddisfacente come attività, ancora oggi quando entro semplicemente nelle classi, mi salutano con “Good morning Madam”. Ho imparato molto in questo campo dalle maestre di Villaggio, soprattutto sul come farsi ascoltare. Certo tenere 40 bambini non è semplice, anche se loro lo fanno sembrare davvero facile. Collaborare con loro è gratificante.

Villaggio ti dà tante soddisfazioni, come per esempio il “progetto orto” che abbiamo iniziato questa estate e che sta dando i suoi frutti, o vedere il Centro di Accoglienza coi suoi educatori lavorare sul campo. Villaggio é sempre in continua evoluzione e cerca di migliorarsi nel tempo. Penso che come ogni anno cambino i volontari e i loro interessi, anche Villaggio migliori in campi diversi a seconda di cosa i volontari portano con sè. É come se ogni volontario andasse ad aggiungere qualcosa di personale al progetto, condividendolo.


Sarà difficile riabituarsi all’Italia dopo essersi integrati con la cultura di qua, ci vorrà tempo, come per tornare a dire “strano” anziché “bizzarro”. Me ne andrò con un bellissimo ricordo, sapendo come funziona la cooperazione e com'è farne parte. Essersi trovati a proprio agio in una comunità così diversa, che ti accoglie curiosa e vuole collaborare con te, non è scontato. 

Quindi ringrazio ancora tutti coloro che lo hanno fatto e che mi hanno fatto sentire parte di qualcosa.

Erica Calabria
Volontaria in Servizio Civile in Camerun

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